Carta dei principi etici

GILDA DEGLI INSEGNANTI – ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE
HA DELIBERATO NEL 2008 UNA CARTA DEI PRINCIPI ETICI

Gilda degli insegnanti
Assemblea nazionale – Maiori, 25 e 26 ottobre 2008

Carta dei “Principi etici dei docenti”

 dalla Gilda degli Insegnanti, 12.11.2008

L’Assemblea nazionale della Gilda degli Insegnanti, riunita a Maiori nei giorni 25 e 26 ottobre 2008 ha approvato una Carta dei “Principi etici della professione docente”.
Si tratta di una “Carta” e non di un “Codice”, poiché elenca una serie di impegni in positivo nei confronti dei soggetti con cui il docente è in relazione.

La professione dell’insegnante ha una valenza pubblica, prima di tutto per mandato costituzionale e poi perché il diritto all’istruzione è, ormai, universalmente riconosciuto. La valenza pubblica dell’insegnare risiede nella Carta costituzionale da cui discende il D.L. 16 Aprile 1994, n. 297 (Parte III, titolo I, Capo I) secondo il quale la “funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità”.

La “Carta Etica” è una scelta diversa dal “Codice Deontologico”, il quale – perché strumento d’ordine giuridico – prevede, appunto, sanzioni e implicherebbe una giuridizzazione dell’etica dei docenti e, comunque, una trasmigrazione verso il diritto.

Nell’accezione deliberata, i Principi espressi rappresentano una sorta di saggezza collettiva della categoria, che la Gilda degli Insegnanti propone, anche sulla scorta della “Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti” emanata dall’UNESCO, perché da sempre convinta che la responsabilità di un professionista, come il docente, possa essere definita solo da Principi etici elaborati direttamente dagli insegnanti stessi e perché ritiene indispensabile mettere a punto una chiara proposta politica da sottoporre a tutti gli interlocutori: il mondo politico, quello della scuola e tutta la società civile.

(Renza Bertuzzi)

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